Arcola
L'etimologia del nome richiama la parola “rocca” ed infatti il paese è arroccato sulla sommità del colle dove sorge l'antico castello. Nato come deposito dell'esercito romano in guerra con i Liguri Arcola crebbe in importanza grazie ai traffici che si effettuavano nel vicino bacino del fiume Magra, oggi interrato. Nel XI secolo la famiglia dominante era quella degli Obertenghi che costruirono il castello che oggi sovrasta l'abitato.
Terminato il periodo feudale la spianata sottostante il paese venne coltivata con assiduità anche grazie all'arginatura del fiume Magra, avvenuta nel Seicento. Oggi Arcola è uno dei comuni delle Città del vino e annovera ancora l'agricoltura tra le sue principali attività.
A dimostrazione del legame con i frutti della terra, l'enogastronomia ad arcola riveste un ruolo importante: nei quattro giorni precedenti la prima domenica di settembre, si svolge la rassegna “Arcola e suoi vini” contestualmente alla “Sagra della polenta”. Le due manifestazioni, che hanno luogo da più di un quarto di secolo, sono tra gli appuntamenti enogastronomici più importanti e frequentati della provincia.
La torre pentagonale
La torre, detta "degli Obertenghi", perché da questi edificata intorno al XI secolo, è il monumento meglio conservato. Alta 25 metri con un perimetro di uguale misura, è giunta praticamente intatta attraverso i secoli: l'unico rimaneggiamento è costituito da un restauro dei primi del 900, volto a riparare i danni subiti nel bombardamento nel 1799 da parte dell'esercito austro-russo. Tale opera ha permesso alla torre di essere dichiarata Monumento nazionale. La torre costituiva il punto focale del sistema difensivo; situata nella zona più vulnerabile agli attacchi, si poneva come un vero bastione con il suo spigolo minacciosamente proteso in direzione degli eventuali assalitori della porta Sovrana e con gli altri lati, provvisti di feritoie, a difesa delle due porte laterali.
Terminato il periodo feudale la spianata sottostante il paese venne coltivata con assiduità anche grazie all'arginatura del fiume Magra, avvenuta nel Seicento. Oggi Arcola è uno dei comuni delle Città del vino e annovera ancora l'agricoltura tra le sue principali attività.
A dimostrazione del legame con i frutti della terra, l'enogastronomia ad arcola riveste un ruolo importante: nei quattro giorni precedenti la prima domenica di settembre, si svolge la rassegna “Arcola e suoi vini” contestualmente alla “Sagra della polenta”. Le due manifestazioni, che hanno luogo da più di un quarto di secolo, sono tra gli appuntamenti enogastronomici più importanti e frequentati della provincia.
La torre pentagonale
La torre, detta "degli Obertenghi", perché da questi edificata intorno al XI secolo, è il monumento meglio conservato. Alta 25 metri con un perimetro di uguale misura, è giunta praticamente intatta attraverso i secoli: l'unico rimaneggiamento è costituito da un restauro dei primi del 900, volto a riparare i danni subiti nel bombardamento nel 1799 da parte dell'esercito austro-russo. Tale opera ha permesso alla torre di essere dichiarata Monumento nazionale. La torre costituiva il punto focale del sistema difensivo; situata nella zona più vulnerabile agli attacchi, si poneva come un vero bastione con il suo spigolo minacciosamente proteso in direzione degli eventuali assalitori della porta Sovrana e con gli altri lati, provvisti di feritoie, a difesa delle due porte laterali.